martedì 17 ottobre 2023

NON MI VERGOGNO DEL VANGELO

 




Paolo Cugini

 

Io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (Rom 1,16). È uno dei versetti di Paolo che mi piacciono di più. Qui c’è tutto Paolo, la sua storia, il suo cammino, la sua teologia. Paolo ha capito la forza impressionante del Vangelo, perché le sue parole trasmettono la potenza di Dio, come capacità salvifica per coloro che l’accolgono. Il Vangelo salva da cosa? In primo luogo, dal vuoto esistenziale, perché riempie l’anima di significati, di parole nove che sono, allo stesso tempo, delle indicazioni di percorsi nuovi che possono essere realizzati dal credente. In secondo luogo, il Vangelo assimilato e accolto porta nell’uomo e nella donna l’essenza di Dio, vale a dire la sua misericordia. Chi accoglie il Vangelo viene inebriato dalla sua misericordia: è questo l’aspetto centrale del Vangelo, dell’annuncio di Gesù. E poi il Vangelo trasmette la giustizia di Dio, che è il balsamo contro ogni forma di disuguaglianza e discriminazione.

Il Vangelo, dunque, salva l’uomo e la donna dal pericolo di una vita materiale e istintuale, che blocca la possibilità di una libertà capace di guardare altrove e non identificarsi con ciò che sente nell’immediato. Questo Paolo lo ha compreso molto bene, per questo l’espressione: è il Vangelo che salva, nelle sue lettere diviene come un mantra che risuona nelle comunità delle origini e, per tutti coloro che assimilano il contenuto è capace di sgretolare le incrostazioni della religione degli uomini che, invece di salvare, imprigiona le forze vitali legandole a interessi personali.

È il Vangelo che salva: ricordiamocelo. 

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