venerdì 28 aprile 2023

REALISMO

 



 Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno (Gv 6, 53-54).

C’è in queste parole di Gesù quello che potremmo chiamare un realismo simbolico. Si tratta infatti, veramente di mangiare e bere, ma va interpretato. Mangiare e bere nel senso di assimilare e assumere, di masticare, ruminare. È un realismo che colpisce, ma che rivela la verità del cammino di fede. Senza alimentarci quotidianamente del Signore, moriamo, l’anima si rattrappisce e le nostre scelte si conformano alla logica del mondo: questo è il problema.

Mangiare e bene rimandano alla dimensione biologica dell’esistenza, che è sorretta da ritmi quotidiani. Solo la relazione costante con Lui, l’ascolto attento e quotidiano del Vangelo può permettere il formarsi in noi della mentalità del Regno di Dio, regno di pace, di amore e di giustizia.

È il realismo della vita che è, allo stesso tempo, il realismo dell’amore: non si sviluppa se non è coltivato quotidianamente. 

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