mercoledì 30 dicembre 2020

LIBERI PER AMARE

 



Lectio su 2 Pt 1, 3-4

 

Paolo Cugini

 

Cristo nella sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.

 

Il brano di Pietro viene spesso citato quando si parla di divinizzazione, vale a dire, la trasformazione dell’uomo e della donna attraverso l’azione dello Spirito Santo, nella divinità di Dio. Questo processo spirituale viene spiegato bene da un padre della Chiesa dei primi secoli del cristianesimo:

 

Dio si è fatto uomo affinché l’uomo diventi Dio” (Atanasio).

È il tema della divinizzazione che si è sviluppato nella mistica ortodossa: diventare come Dio. “I beni grandissimi e preziosi” a cui fa riferimento Pietro, sono i sacramenti – segni materiali della presenza di Cristo – che accolti riproducono nella nostra umanità i tratti dell’umanità di Gesù.

Questo cammino di trasformazione è spiegato da Paolo in questi termini:

 

 E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore (2 Cor 3,18).

 

Lo Spirito Santo ci trasforma nell’immagine di Cristo che noi contempliamo quando assimiliamo la sua Parola che, a questo punto, non è semplicemente una lettera, ma potenza di Dio (Rom 1,16) che produce la nostra salvezza (1 Cor 15,1-2).

Questo processo di trasformazione in Cristo esige da parte dell’uomo e della donna l’impegno di non lasciarsi travolgere dalla corruzione del mondo che avviene attraverso la concupiscenza. Diceva la pensatrice francese Simone Weil (1909-1943): “Amare Dio significa non attaccare il cuore alle cose vane”. La concupiscenza è un intenso desiderio di appagamento, spec. Sessuale. Nella morale cristiana, passione intemperante, predominio della materia sullo spirito. In teologia, uno dei segni del peccato originale; per i protestanti il peccato originale stesso.

Che cosa riproduce in noi lo Spirito Santo quando lo accogliamo, gli facciamo spazio nella nostra vita? Ce lo ricorda sempre San Paolo quando nella lettera ai Galati, ci ricorda che:

Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge” (Gal 5, 22).

 

Lo Spirito Santo, allora, riproduce in noi “gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù” (Fil 2,5), i tratti della sua umanità e, in questo modo, ci libera progressivamente dalla forza della concupiscenza, che ci schiavizza, ci rende dipendente dalle cose materiali. La vita nello Spirito del Signore è, dunque, un cammino di liberazione per poter essere persone libere capaci in questo modo di amare.

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