martedì 25 luglio 2023

TESORO IN VASI DI CRETA

 



Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi (2 Cor 4,7-9). Quando nelle situazioni di confusione dovuta alla persecuzione, rimaniamo fermi nella fede, si manifesta la presenza di Dio nella storia attraverso la nostra presenza, perché resistere nella persecuzione non è umano. Interessante questo aspetto: la prova della presenza di Dio nel mondo avviene non attraverso eventi straordinari e potenti, ma in quelli in cui viene evidenziata la fragilità umana. La capacità di resistere quando il peso della vita rischia di schiacciarci è un dono dell’amore di Dio per noi. Infatti, Paolo, a proposito di questo dice: non viene da noi. Ancora una volta diventa chiaro che Gesù non è venuto a toglierci i pesi della vita, che rimangono tutti, ma a darci la forza per sostenerli. La presa di coscienza della nostra debolezza, che sperimentiamo proprio in questi frangenti, nella prospettiva di fede non diventa un dramma, ma la possibilità di sperimentare la presenza del Signore: abbiamo un tesoro in vasi di creta

Apprendere a vivere i momenti difficili che incontriamo nella vita, non cadendo nella disperazione o nell’afflizione, ma come possibilità che ci viene offerta per aprirci alla grazia del Signore, per sperimentare la sua forza e la sua presenza e, così, trasformare il dolore personale in un inno di ringraziamento a Dio, come ci ricorda san Paolo alla fine del testo di oggi: La grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l'inno di ringraziamento, per la gloria di Dio (2 Cor 4, 15). 

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