Paolo Cugini
In
quei giorni, sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe (Es
1,8). Bisogna uscire dall’illusione che la storia, la vita, sia una linea
progressiva, che la conquista positiva di oggi porterà a cose migliori domani:
pura illusione. La storia segue i ritmi della natura, che non sono lineari, ma
circolari. Si torna, più o meno, sempre allo stesso punto. La gente muore, gli
anni passano, e tutto finisce nel dimenticatoio. E così, le conquiste frutto di
tanti sacrifici, vengono spazzate via dalle nuove generazioni, che non solo non
ricordano, ma se ne infischiano del passato e vanno avanti per la loro strada,
perché questo è il dato di fatto: ogni generazione vuole lasciare il proprio
segno indelebile nella storia e, in alcuni casi, fa di tutto per cancellare ciò
che c’era prima. È come viene narrato nel brano di oggi.
Il nuovo re d’Egitto, non aveva conosciuto
Giuseppe, nemmeno cerca di sapere chi fosse e risolve i problemi del popolo
d’Israele come gli pare e piace, senza preoccuparsi di prendere informazioni,
per dare continuità al lavoro fatto in precedenza. Imparare a convivere con la
realtà delle cose aiuta a non vivere con la testa piena di illusioni che, con
il passare del tempo, diventano frustrazioni.
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