mercoledì 10 settembre 2025

Beati voi, poveri: La logica sovversiva del Vangelo

 




Paolo Cugini

 

«Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio» (Lc 6,20).

Il grido del Vangelo contro l’ordine del mondo

Beati voi, poveri! Non è una carezza, non è una consolazione: è un grido che squarcia il cielo e la terra, un tuono che abbatte i palazzi dei potenti. Vostro è il regno di Dio! Ecco la parola che abbatte i troni, che rovescia la logica imposta dai secoli, che umilia i ricchi e innalza gli ultimi. Leggo queste parole di Luca come taglio di spada dopo il servizio Caritas, davanti a volti segnati dalla fatica e dalla fame: davanti a Dio, sono loro i benedetti, i destinatari di una rivoluzione che non lascia scampo.

Il Vangelo esplode nel cuore della storia, annientando le certezze del moderno, distruggendo i miti della ricchezza e del successo. Benedici i poveri, maledici i ricchi: questa è la legge che nessun sistema può sopportare, che nessuna civiltà osa accogliere senza tremare. Accogliere questa beatitudine è entrare in guerra con la mentalità dominante, schierarsi contro la corrente, prendere a pugni i muri dell’indifferenza. È un cammino che pretende la morte del vecchio io, la decostruzione radicale dei sogni imposti dal potere.

Beati voi, poveri: non è una dottrina per anime deboli. È una chiamata al rovesciamento, una marcia nella contromano della storia, verso una meta che nessuno ha il coraggio di nominare. La povertà evangelica non è miseria subita, ma scelta di spoliazione, di sfida, di abbandono ai territori dell’altro. Chi si mette in cammino come discepolo, entra in questa lotta: lascia, perde, si annulla per trovare, in chi è escluso e perseguitato, il vero senso della storia.

Questa beatitudine è una sfida gettata tra le rovine delle civiltà. Gesù traccia il senso della storia in poche parole, assolute, tremende: la sorpresa è totale, la novità ci trova impreparati, incapaci di reagire. Non basta capirla; bisogna lasciarsi travolgere, assimilare, vivere. Il cammino non è solitario: è una convocazione per formare la comunità dei poveri, spogliati da Cristo, rivestiti di fuoco e di amore. Voi, poveri, siete il cuore che pulsa nel buio, la profezia che giudica il mondo. Il tempo dei miti è finito: ora regna la logica del Vangelo, che esalta chi non ha nulla e annienta chi possiede tutto. Beati voi, poveri: la storia è vostra, il regno vi appartiene.

 

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