Paolo
Cugini
«Bene ha profetato Isaia
di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine
che sono precetti di uomini". Trascurando il comandamento di Dio, voi
osservate la tradizione degli uomini» … Così annullate la parola di Dio
con la tradizione che avete tramandato voi (Mc 7, 1s).
Questo
è un passaggio centrale del Vangelo di Marco, perché aiuta a cogliere il senso
della presenza di Gesù, che è venuto a smascherare la falsa religione creata
dagli uomini. Con il tempo è avvenuta una sostituzione: la dottrina degli
uomini ha sostituito la Parola di Dio. Il motivo di questa sostituzione è molto
semplice, vale a dire, la non disponibilità al cambiamento. La classe
sacerdotale ha fatto della religione una fonte di potere e, soprattutto, di
guadagno, negando alla radice il contenuto profondo della Parola di Dio, che
loro stessi avrebbero dovuto vivere e trasmettere con le parole e con il loro
esempio. In realtà, ciò che storicamente è avvenuto ed è il contenuto specifico
della critica di Gesù nel Vangelo di oggi, è esattamente il contrario. Hanno
costruito un insieme di norme e dileggi in modo tale da controllare la
religione e bloccare la forza della Parola di Dio.
È il pericolo della religione, di quella relazione
con Dio che in realtà, non serve ad altro che mantenere la coscienza in pace. Mentre
il rapporto di fede con la Parola di Dio stimola al cambiamento, a tagliare
dalla propria vita ogni situazione che intralcia la possibilità di vivere da
figlio e figlia di Dio per una vita in pienezza e trasparenza, dall’altro la
religione fa di tutto per piegare Dio a servizio dell’uomo. Questo è il motivo
della morte di Gesù, che ha messo il dito nella piaga della classe sacerdotale,
della loro ipocrisia e, invece d’iniziare un cammino di conversione, hanno
deciso di fare fuori Gesù. È la religione del tempio con i suoi sacerdoti che
hanno ucciso Gesù.
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