giovedì 23 dicembre 2021

FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA - DOMENICA 26 DICEMBRE 2021

 


SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE





(Lc 2, 41-52)

 

Paolo Cugini

 

La festa della santa famiglia ci ricorda che la dinamica della fede, la conoscenza dei suoi misteri e le indicazioni del cammino che siamo chiamati a percorrere avviene all’interno della vita famigliare. Questa è già una prima e profonda indicazione. Troviamo Dio, il suo cammino verso di noi, quando viviamo in modo autentico le relazioni che il Signore ci ha donato. Il padre, la madre, i nonni, i fratelli e le sorelle, infatti, non ce li scegliamo, ma ce li troviamo alla nascita. Non sono come gli amici, che incontriamo lungo la vita e che cambiamo a partire dai luoghi e dai contesi in cui viviamo. Le persone di una famiglia sono il dono che Dio ci fa per crescere in modo umano. L’attenzione alle relazioni familiari è il primo passo significativo, non solo per il nostro cammino di umanizzazione, ma anche spirituale. Comprendere questo aspetto della vita di fede, comporta immediatamente l’impegno di investire sempre di più nel qualificare le nostre relazioni familiari, l’attenzione a chi ci sta intorno, a chi condivide ogni giorno il cammino della vita.

Il secondo aspetto significativo che appare nella festa della santa famiglia è la sua povertà. Dio decide di nascere non solo in una famiglia povera, ma anche in una regione e in un territorio caratterizzato dalla povertà. Dio scegli di non nascere ricco, in un castello, ma povero tra i poveri. Gesù è nato e cresciuto con una mamma analfabeta, un padre falegname, considerato, a quei tempi, un lavoro infame, una casa povera. Gesù cresce vivendo sulla propria pelle il frutto delle disuguaglianze sociali, in cui pochi detengono la maggior parte dei benefici, mentre la maggioranza vive di briciole. Gesù e la sua famiglia hanno vissuto, come tanti di briciole. Questo aspetto della povertà di Gesù, che la ritroviamo anche negli anni della maturità, della sua vita pubblica, va presa seriamente in considerazione. Che cosa c’insegna questo dato biblico che, allo stesso tempo, è una scelta di Dio? Ci dice che nella ricchezza, nel lusso, negli agi, non matura la nostra fede. Al contrario, una vita essenziale, una famiglia che si sforza continuamente di condividere ciò che ha, non investe solo per rispondere ai propri bisogni, ma si apre agli altri, ai poveri che incontra nel cammino, sforzandosi continuamente di mantenere uno stile basso, essenziale, crea il terreno affinché possa maturare la fede, la fiducia nella giustizia di Dio, nella sua bontà e misericordia.

Il terzo aspetto che possiamo sottolineare di questa santa famiglia è la libertà di ogni membro con la tradizione dei padri. Maria accetta la proposta scandalosa di essere madre prima del matrimonio, ponendosi immediatamente in una situazione gravissima dal punto di vista della legge mosaica. Maria si affida a Dio e accetta il rischio di venire uccisa dalla comunità, perché trasgredisce il precetto. Non da meno è Giuseppe, che viene definito giusto, vale a dire, un uomo che obbedisce i comandamenti di Dio. Rimasto sconvolto dalla notizia della gravidanza di Maria, accetta la proposta dell’angelo in sogno e trasgredisce la legge mosaica, che prevedeva la lapidazione in caso di adulterio, la prende con sé e la custodisce. Infine, sappiamo tutti che cosa combinerà il loro figlio Gesù quando inizierà l’attività pubblica. Sin dall’inizio del suo ministero, Gesù trasgredisce il primo e fondamentale comandamento la cui trasgressione conduceva alla morte: il rispetto del sabato. Una famiglia, dunque, di ribelli, una ribellione nei confronti di una legge che soffoca la vita, nella continua ricerca della volontà d’amore del Padre. Anche in questo caso, come in altri, ritroviamo nell’umanità di Gesù, nel suo stile i tratti salienti dei suoi genitori, che erano poveri, ma grandi in saggezza e amore al Padre.

È la vita essenziale che ci conduce ad aggrapparci alla Parola del Signore per cercare conforto in Lui e scoprirne la presenza delicata in alcune esperienze personali in cui le nostre forze vengono provate al limite. Sono proprio queste situazioni limite, che diviene importante avere qualcuno di familiare che ci può sostenere, consigliare e con cui noi stesso possiamo parlare, condividere la nostra situazione. La santa famiglia di Nazareth, se vista da vicino, insegna tutto questo e anche di più.

 

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