giovedì 16 dicembre 2021

ESULTA O STERILE

 



Esulta, o sterile che non hai partorito,
prorompi in grida di giubilo e di gioia,
tu che non hai provato i dolori,
perché più numerosi sono i figli dell'abbandonata
che i figli della maritata, dice il Signore.
Allarga lo spazio della tua tenda,
stendi i teli della tua dimora senza risparmio,
allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti,

poiché ti allargherai a destra e a sinistra
e la tua discendenza possederà le nazioni,
popolerà le città un tempo deserte.
Non temere, perché non dovrai più arrossire;
non vergognarti, perché non sarai più disonorata;
anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza
e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.
Poiché tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d'Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra
(Is 54).

Immagine potentissima d’Isaia, che rivela la grandezza straordinaria della sua intelligenza e della sua anima. Immagine che dice anche dell’originalità del pensiero ebraico. Sono parole che vanno oltre l’umano, la capacità umana d’intendere le cose. Probabilmente, sono parole frutto di un’intensa esperienza di preghiera, di contemplazione del mistero.  Come sfondo storico al testo di Isaia 54 c’è senza dubbio l’esperienza angosciante dell’esilio in Babilonia e la conseguente e progressiva perdita di speranza.

Dentro questo malessere esistenziale il profeta riesce a vedere quello che Dio sta preparando, una nuova discendenza non tanto secondo la carne, ma secondo lo Spirito; una generazione docile alla Parola di Dio, perché, come dirà Geremia (31,34) l’avrà piantata nel cuore. E allora ci vogliono madri capaci di partorire questa generazione di figli e possono essere solamente madri sposate al Signore, consacrate totalmente a Lui. Credo che sia l’inno più chiaro e profondo di esaltazione alla verginità consacrata. È vero che qui si parla di donna sterile, ma lo si può estendere in senso spirituale alla verginità consacrata. C’è la promessa di una discendenza numerosa che nascerà dalla donna sterile. Tutto ciò sarà possibile perché: “tuo sposo è il tuo creatore”. È questo versetto che può essere interpretato come riferimento alla verginità consacrata, in cui la donna non ha dolori per il parto, ma diviene feconda di una generazione di figli che nascono dall’ascolto della parola del Signore. Madri che generano figli docili alla parola del Signore: è questo il senso di una vita consacrata a Dio.

Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza risparmio, allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti: continuano ad essere riprese le immagini del tempo dell'Esodo: è un popolo di pastori, nomade e quindi le immagini che si susseguono sono quelle del tempo della liberazione dall'Egitto, quando un popolo, nella sua gioventù, si sposa con il suo Dio Liberatore, nel deserto.

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