Gesù
partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte (Mt
14,13). Sempre toccante la scena di Gesù che si ritira in disparte. È parte del
suo stile inconfondibile. Gesù si prende cura di sé, cura la sua anima, dedica
molto tempo al silenzio, alla riflessine, Non cerca il plauso della folla ma la
relazione con il Mistero di Dio. Nella vita pubblica di Gesù tutto nasce dall’immersione
in questo silenzio, in questo nascondimento e tutto ritorno lì. La ricerca del
luogo deserto, di un posto solitario è la chiave di lettura della proposta di
Gesù. In un certo senso, non ci può essere cammino cristiano autentico che non
tenga conto di questo aspetto fondamentale. È questo che dovrebbe essere
vissuto e insegnato.
La
vita cristiano come immersione nel silenzio del deserto, come ricerca costante
di luoghi in disparte, lontano dal rumore della folla. Per vivere intensamente
la relazione con i fratelli e le sorelle in modo gratuito e disinteressato, per
costruire relazioni autentiche e libere non c’è altra strada: occorre
sprofondare la propria vita in un silenzio assoluto, in una ricerca costante e
quotidiana del silenzio interiore ed esteriore. Il cristiano, dunque, è colui
che nasce dal silenzio e ritorna nel silenzio. La liturgia dovrebbe riprodurre
questo stile ritirato e silenzioso di Gesù. La stessa pastorale dovrebbe avere
come centro della propria proposta l’accompagnamento alla vita in disparte,
ritirata.
Occorre
pensare seriamente a questo aspetto centrale nella vita di Gesù.
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