Paolo Cugini
“Pur
essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto,
divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Eb
5,8-9). Che cosa significa imparare l’obbedienza dalle cose che patisce? Il
rimanere nel posto scelto, nel luogo in cui si è scelto a partire da una
risposta ad un appello, provoca delle tensioni. Imparare a rimanere nonostante
tutto, vincendo la tentazione di fuggire, è l’obbedienza come relazione
d’amore, che nasce dalla fiducia in Colui che ha chiamato. Questa obbedienza
per amore che ci fa rimanere al nostro posto nonostante tutto, diviene causa di
salvezza per gli altri che sono sullo stesso cammino, perché diventa uno
stimolo. Il fatto che il Figlio è rimasto nella relazione con il Padre
nonostante le sofferenze della passione e della croce, ha motivato e continua a
motivare tutti coloro che seguono il cammino tracciato da Gesù, che troviamo
nel Vangelo.
“Vino
nuovo in otri nuovi” (Mc 2,22). La novità di Gesù, della sua proposta di
vita esige uno spazio, che avviene attraverso delle scelte. Compito della vita
spirituale di ogni giorno è sistemare l’otre, la vita affinché sia conforme al
vino nuovo che ci metto dentro. In altre parole, se desidero che il Vangelo illumini
la mia vita, devo mettermi nelle condizioni di vivere ciò che ascolto. Il
rischio è che la Parola di Gesù, inviata dal Padre come la pioggia del mattino,
scorra via sulla mia vita senza lasciare traccia alcuna. Se invece desidero che
rimanga e porti frutti, dev’esserci lo sforzo quotidiano di creare le
condizioni affinché La Parola possa incontrare un terreno fertile.
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