mercoledì 10 marzo 2021

SOLO AMORE

 




IV DOMENICA DI QUARESIMA /B

 

Paolo Cugini

 

“Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio” (2 Cr 36,15).

Tempo di quaresima è il tempo per riprendere a ricercare il Dio di Gesù Cristo non nel cielo, ma sulla terra, perché è venuto ad abitare in mezzo a noi, ha posto una tenda stabile tra noi. L’attenzione alla storia significa, anche, capacità di uno sguardo sincero, retrospettivo, il coraggio di guardare il proprio passato con occhi diversi, attenti a scoprire la presenza del Signore, di rileggere la propria storia, d’interpretare gli eventi alla luce del Vangelo, per scoprire finalmente, il passaggio di Dio nella nostra vita. È questo che c’insegna, nella prima lettura, il secondo libro delle Cronache che, in un ulteriore sforzo di rilettura del passato, crea dei nessi, scopre delle presenze, individua nuove spiegazioni agli stessi eventi.  Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia(2 Cr 36, 22). E allora Ciro, personaggio storico indicato anche nella letteratura parallela, diviene uno strumento di Dio per liberare il popolo d’Israele, tornare nella loro terra e ricostruire il Tempio di Gerusalemme. Capire la propria storia come inserita in un progetto di Dio è la grande novità della fede del popolo d’Israele, che riceviamo approfondita e arricchita, nella storia di Gesù, Dio che cammino con noi e in mezzo a noi.

Per grazia siete salvi” (Ef 2,5). In questo processo di continue riletture storiche che permettono di scoprire la presenza di Dio nella nostra storia, San Paolo coglie un aspetto fondamentale sul senso della venuta di Gesù in mezzo a noi. Ha, infatti realizzato per noi, al posto nostro, quello che non riuscivamo a fare, vale a dire, condurre un’esistenza intrisa totalmente di amore gratuito. Uscire dalla meschinità di una vita egoistica, che non riesce a vedere nell’altro se non un nemico da sconfiggere, con l’animo pieno di sentimenti d’invidia e di gelosia, ora è possibile grazie alla vita di Gesù, al suo percorso storico che lo ha condotto a portare un’umanità come la nostra, da questo mondo segnato dal limite e dalla contingenza, al mondo del Padre (Cfr. Gv 13,1). San Paolo ci aiuta a capire che non sono le nostre opere che ci salvano, anche se una vita alla sequela del Signore senza dubbio ci porta a vivere come Lui, cercando di creare relazioni non più basate su sentimenti di rivalità, ma di gratitudine e di donazione gratuita. È Gesù che ci ha salvati una volta per tutti, con una vita di amore al Padre che ha vissuto sino alla fine, senza misurare il prezzo durissimo da pagare, vale a dire la croce, ed è questo amore che siamo liberi di accogliere o rifiutare.

“Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui(Gv 3, 15). Anche l’evangelista Giovanni, riflettendo sul suo cammino di discepolato, ha colto un aspetto importante della vita di Gesù, del suo stile così differente dalle stesse aspettative del popolo d’Israele, che attendeva un messia che avrebbe punito i peccatori. Giovanni, nel dialogo con Nicodemo, ci fa capire che l’azione e la vita di Gesù è solo amore, solo misericordia, che non è venuto per condannare e giudicare nessuno, ma solamente per accogliere, amare, aiutare le persone a rialzarsi per riprendere il cammino. L’attenzione agli eventi della vita di Gesù e alle riletture proposte dalla prima comunità, ci permette di purificare la nostra visione religiosa dai detriti ancora presenti di una mentalità veterotestamentaria, anchilosata, incapace di aprirsi alla novità portata dalla Spirito del Signore.

Quaresima, allora, in questa prospettiva, può diventare un cammino in cui impariamo a rileggere le nostre vite come segnate dalla presenza del Signore, in cui continuamente veniamo rimodellati a partire anche dalle nostre resistenze, i nostri rifiuti, come la creta in mano al vasaio che continuamente è rimodellata, perché niente nella nostra vita viene gettato e nulla è considerato come negativo, da scartare. Lo stesso Gesù infatti, è la pietra di scarto (cfr. Ps 117) che il Padre ha scelto per costruire una storia nuova, non più segnata dall’odio e dal disprezzo per l’altro, ma dall’amore e dalla misericordia per tutti.

1 commento:

  1. Mi ha colpito particolarmente quel "premurosamente e incessantemente".
    Forte eh?!

    RispondiElimina