lunedì 18 dicembre 2023

IL SOGNO DI GIUSEPPE

 







Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa (Mt 1,24). Fare la Tua volontà, Signore, coglierla nelle situazioni della vita. Come ha fatto Giuseppe ad accettare una situazione così sconvolgente? Il dato impressionante che ci comunica la narrazione del Vangelo è che si è fidato di un sogno. Questo è il dato pazzesco: il senso di tutta una vita affidata ad un sogno. Questa è la fede dei poveri, degli anawim, di coloro che non hanno nulla e si affidano ciecamente al Signore. Agli anawim basta poco, appunto, un sogno. Per riconoscere la voce del Mistero, la sua presenza dentro la storia, ci vuole un cuore umile e povero: è questo che ci insegna la storia di Giuseppe. Su di un sogno Giuseppe intesse tutta una vita.

C’è una situazione materiale che può agevolare la possibilità di percepire il mistero. Senza dubbio, l’autosufficienza rende difficile questo tipo di percezione, perché è quel tipo di situazione esistenziale che non provoca nella persona il desiderio di qualcosa d’altro. Chi pensa di avere già tutto non si mette alla ricerca di qualcosa he crede di avere. È il povero che si mette alla ricerca di qualcosa di materiale e, in questo modo, è pronto a cogliere una presenza misteriosa.

Forse è questo uno dei significati più profondi del Natale, l’indicazione per cogliere il Mistero e cioè, la presenza del Mistero nei dati materiali della vita. Per farlo occorre che il desiderio di vederlo sia attivato. La povertà materiale è una delle condizioni che attivano questo desiderio. Probabilmente non è l’unica, ma è già un’indicazione.

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