Quando la realtà si presenta come dono da svelare
Paolo Cugini
Io lo vedo, ma non ora, io
lo contemplo, ma non da vicino: una stella spunta da Giacobbe e uno scettro
sorge da Israele (Nm 24,17).
C’è
chi vede oltre il velo dell’apparenza, chi sa che l’intelligenza non si
accontenta della superficie, ma penetra la crosta della materia per cogliere
ciò che la materialità degli eventi cela agli occhi distratti. È questa la
scintilla profetica che spinge a cercare il senso nascosto, ad intuire che la
realtà non è solo ciò che appare, ma molto di più: un dono che si offre,
silenzioso, a chi è disposto a svelarlo.
Ma
come si coglie questa dimensione profonda dell’esistenza? Ci sono due cammini.
Il primo si apre nella giovinezza, quando le domande esistenziali impediscono
il sonno, e la sete di risposte genuine conduce alla ricerca di una saggezza
che non si lascia abbindolare dalle apparenze. È il tempo dei sogni inquieti,
della fame di senso,; è il tempo in cui l’anima cerca la verità che ha il
sapore dell’eternità.
Il
secondo cammino è quello che il saggio ci offre, venendo incontro con il suo
passo lento e sicuro. Perché, diciamolo chiaramente: nessuno può giungere al
cuore nascosto della realtà da solo. Il saggio è una lanterna nella nebbia, un
compagno di viaggio che ci invita a uscire dalla strada facile e affollata,
quella che tutti percorrono senza chiedersi dove sia la vera meta.
La
strada dell’immediatezza è allettante: soddisfa i sensi, nutre l’istinto, si
accontenta della superficie. Ma chi è chiamato a cercare la profondità, deve
affidarsi a quella luce che brilla nell’intimo, una fiammella che non lascia
mai dormire tranquilli. È la voce interiore che chiama a scegliere il cammino
dell’autenticità, a rinunciare all’illusione che la verità sia soltanto ciò che
si può toccare o misurare.
C’è
sempre qualcosa di più, ed è questo “di più” che richiede un percorso di
disvelamento. La verità si rivela a chi ha il coraggio di togliere il velo, di
osservare la direzione del tempo e cogliere la direzione della storia. Seguire
questa strada significa accettare che la realtà non è un insieme di dati, ma
una trama misteriosa che attende di essere compresa. Chi è disposto a guardare oltre, riceve il
dono di una visione nuova, capace di abbracciare il senso profondo della vita e
della storia. Sono questi uomini e queste donne dallo sguardo penetrante che
possono condurre l’umanità dove c’è vita, pace, giustizia e amore. Ma sappiano
che sono proprio loro, i vedenti, i primi ad essere perseguitati dai nemici
della vita, i farabutti che detengono i poteri.
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