mercoledì 5 febbraio 2025

L'IGNORANZA INVINCIBILE

 



Paolo Cugini

Non è costui il falegname, il figlio di Maria? (Mc 6,2). C’è una conoscenza religiosa che. Invece di avvicinare al Mistero, allontana. È quella conoscenza superficiale, assimilata nell’infanzia e mai approfondita che. Con il tempo, diviene mero ricordo, una nozione come tante, che crea solamente presunzione. È quel tipo di conoscenza che non permette la ricerca autentica e che, ad un certo punto distorce i contenuti. È il caso del brano in questione, quando gli interlocutori chiamano Gesù il: figlio di Maria. Affermazione strana, quasi offensiva, in un contesto patriarcale come era quello ebraico, in cui ogni figlio era riconosciuto come figlio del padre, perché era il padre che dava l’identità della parentela. Indicando Gesù come il figlio di Maria, si vuole alludere in modo sarcastico, che Gesù non era altro che un bastardo, la cui identità paterna era sconosciuta. 

C’è un implicito riferimento ad una diceria che si era diffusa già al tempo di Gesù e riportata dal filosofo Celso che diceva che, in realtà, Maria aveva avuta una relazione con un romano chiamato il Pantera. Ancora una volta: quando la conoscenza del Mistero rimane al livello delle nozioni ricevute nell’infanzia, e non accompagna lo sviluppo cognitivo personale, diventa fonte di falsità, capace di raccogliere e divulgare ogni forma di spazzatura nozionistica, pur di non compiere la fatica della ricerca personale. Contro questo tipo di persone non c’è nulla che si possa fare. Lo stesso Gesù non perde tempo con loro: E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità (Mc 6,5). 

Dinanzi alla durezza dei cuori e delle menti c’è poco da fare: bisogna andare altrove. C’è una forma di ignoranza radicale che cresce con il tempo, contro la quale non c’è argomento che tenga. 

Nessun commento:

Posta un commento