venerdì 10 giugno 2022

LA BREZZA DI UN VENTO LEGGERO

 



Paolo Cugini


Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elia?» (1 Re 19). Il mistero di Dio non è nel vento, nel terremoto, nel fuoco ma in una brezza leggera. Immagine stupenda della percezione della presenza del Mistero nella storia, che non si manifesta con la stessa modalità deli pseudo-potenti della storia, ma con quella modalità tipica di chi ama il Signore, di chi è alla ricerca di Lui. È colui che esce dalla confusione che ti può incontrare. Incontro che non è mai casuale, ma voluto, desiderato: il Tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il Tuo volto (Sal 26).

 Chi si mette in cammino verso quel mistero percepito in alcuni momenti della vita, impara a camminare nel silenzio, a ricercarlo nei sentieri mai battuti, a sentirlo presente nella brezza leggera, più che nel tuono impetuoso. È nel sussurro di una brezza leggera: che immagine spettacolare e sorprendente! Come si fa ad arrivare ad esprimere un pensiero così profondo ed originale? Bisogna aver avuto una simile esperienza e la può avere solamente chi si è messo in cammino alla ricerca di se stesso. Sono interessanti anche le contrapposizioni che vengono affermate prima di arrivare all’indicazione principale. Non è nel vento impetuoso, non è nel terremoto, non è nel fuoco: che cos’ha voluto esprimere l’autore del testo? Ha messo il dito nella piaga del cammino battuto da tutti, che è il cammino della superficialità, della banalità, del cercare Dio dove s’incammina la massa, dove l’istinto spinge, vale a dire, verso l’apparenza, che non richiede sforzo; verso la forza che va da sé; verso il rumore che si ode da lontano. Niente di tutto questo.

Il Mistero, di cui abbiamo bisogno per vivere, si nasconde, non si offre all’immediatezza dei sensi, ma impone un cammino, uno ricerca, perché Lui non è nel mucchio, è altrove, non è nella massa anonima, ma ha un volto, uno sguardo personale, una Parola che ti guarda dentro come nessun’altra Parola sa fare. Lui è nella brezza leggera e lo riconosce chi ha sta scalando la montagna delle proprie paure, chi sta entrando nella caverna della propria coscienza, per discernere i desideri che lo assalgono e percepire quello autentico: la brezza di un vento leggero.

 

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