lunedì 6 giugno 2022

SPIRITO E LIBERTA'

 



Riflessione alla veglia di preghiera per le vittime dell’omotransfobia 2022

Paolo Cugini

la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita. Il Signore è lo Spirito e, dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore. (2 Cor)

dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà.  È questo un versetto in cui Paolo dice che cosa ha capito della persona di Gesù e ci consegna quella che secondo lui è l’essenza del Vangelo: la libertà. Gesù era un uomo libero, era diventato un uomo libero, aveva maturato questa scelta di libertà non alla scuola dei rabbini, che Lui non ha frequentato, ma riflettendo sulla realtà che lo circondava, vale a dire la Galilea, terra segnata dal latifondo che produce disuguaglianze, tensioni, sopraffazioni. Questa attenzione, riflessione, lo ha condotto a delle scelte nette, ad una vita non soggiogata ai poteri del mondo, ma in una relazione profonda con Dio; non schiavo di un potere (politico, religioso, ecc.) in cambio di favori, ma libero. E allora, ci possiamo chiedere: di che libertà si tratta? Di che qualità è la libertà che ha manifestato Gesù e che lo Spirito Santo produce in coloro che l’accolgono? Possiamo individuare tre livelli di libertà che dicono e rivelano l’identità di Gesù.

a.       Libertà dalle cose.  Gesù ha scelto di non voler essere identificato con le cose, il denaro, che producono un potere effimero e un’immagine effimera, che ricerca il plauso degli uomini, ma ha puntato tutto sull’amore, sull’attenzione agli altri: avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine.  Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». Tutto questo perché aveva imparato a non cercare la gloria degli uomini, ma quella del Padre.

b.      libertà dai vincoli culturali. Gesù ha dimostrato questa libertà camminando per led strade di Israele accompagnato sia da uomini che da donne, lasciando toccare da loro, rompendo, in questo modo, la cultura patriarcale, mostrandone la negatività, il pregiudizio e il limite. Non solo si è lasciato toccare, ma ha scelto tra i suoi discepoli delle donne, come ci testimonia l’evangelista luca. Di questo aspetto sappiamo poco perché, come ci stanno spiegando le teologhe – Selene Zorzi, Cristina Simonelli, Schuster Fiorenza e Adriana Valerio – lo stile di uguaglianza e attenzione alle donne di Gesù è stato presto soppresso dalla cultura patriarcale, perché sovvertiva le leggi imposte dalla cultura. L'esegesi femminista ci sta aiutando a riscoprire la figura di Maria Maddalena, che ha avuto un ruolo centrale nei discepolato di Gesù, al punto da essere considerata la vera interprete del messaggio del Maestro. La cultura patriarcale e misogina ha fatto di tutto per screditare Maria Maddalena, identificandola con una prostituta, per fare in modo che il suo carisma non oscurasse l'autorità di Pietro. 

c.       Libertà dalla religione. Gesù ha smascherato la falsità di quei precetti passati per precetti di Dio, mente non erano altro che precetti di uomini (cfr.  Mc 7). C’è una religione che non libera le persone, ma le lega. La dimensione religiosa della vita è un settore delicato perché mette in gioco l’essenza dell’esistenza, ed è capace di scatenerete sensi di colpa profondissimi, difficili da curare. In varie circostanze Gesù si è scontrato con le autorità religiose del tempo mostrando la falsità e, soprattutto, l'assurdità delle loro dottrine e dei loro insegnamenti. Il caso più eclatante è la polemica intorno al sabato, in cui Gesù smaschera il vuoto della dottrina dei farisei, provocando la loro rabbia. L'autentico rapporto con il Padre produce un cammino di liberazione dalle false dottrine per riscoprire, finalmente, il volto misericordioso del Padre. 

 

Come si fa a diventare persone libere? C’è un insegnamento, un metodo? C’è e ce l’ha insegnato Gesù. Si diventa liberi dalle sovrastrutture culturali che rendono la vita un inferno e dalle dottrine religiose che sono invenzioni di uomini, ponendo attenzione agli eventi, alla realtà. L’errore più grosso è non ascoltare la realtà ma leggerla e interpretarla alla luce dei dati culturali e delle dottrine preformate. La realtà viene spesso scartata perché non corrisponde all’idea che ho assimilata. Ci sono diversi episodi che mostrano questo metodo di Gesù, che è il principio dell’incarnazione.

È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?”. Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: “Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda” (Mc 12, 16).

Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi (Gv 8).

Entriamo in contatto con persone omosessuali disarmati da ogni tipo di cultura e dottrina religiosa, per imparare da Gesù a mettere al centro la persona, ascoltarla e aiutala e mettersi in cammino con speranza. Questa è la libertà che Gesù ha espresso nella storia e che anche noi siamo chiamati ad esprimere, nella certezza che chi accoglie lo spirito del Signore diventa una persona libere e, solamente una persona libera può aiutare gli altri a liberarsi. 

1 commento:

  1. Ciao Paolo, grazie. So di essere una vittima a cui l'omofobia ha reso la vita terribile. Ma in Cristo sono una nuova creatura, ed è a questa fede quale dono incrollabile di Gesù, che mi affido completamente

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