mercoledì 25 settembre 2019

La libertà di Gesù








 [Dal diario spirituale del 2003]


Paolo Cugini

Gesù chiama a sé i dodici per mandarli a predicare il Vangelo dandogli l’autorità di espellere i demoni. Che cosa significa? Senza dubbio i due elementi sono legati: annuncio della Parola e espellere i demoni. Affinché la Parola entri e produca i frutti sperati, l’anima dell’uomo deve essere libera dagli spiriti negativi. I demoni, in una lettura spirituale, rappresentano quella realtà che contrasta con la realizzazione del Regno. È l’egoismo, l’orgoglio e tutto ciò che essi generano. Allora è significativo che, colui che annuncia la Parola, deve avere questo potere, se no non riesce nella missione che gli è stata affidata. Ciò significa che l’annunciatore della Parola di salvezza deve entrare in dialogo personale con colui che riceve l’annuncio. Ancora una volta la dimensione dialogica è elemento chiave nell’opera della Chiesa. Questa infatti, chiamata ad annunciare il Vangelo creando relazioni nuove; autentiche con le persone che aderiscono alla Parola. Uno dei demoni maggiori è la discordia. Nelle comunità cristiane questo demonio deve essere debellato. La Parola, allora, entra in un cuore e un animo libero e lo libera sempre di più, rendendolo sempre più atto a creare rapporti umani liberi, autentici. Perché allora quegli attaccamenti morbosi alle persone, quelle dipendenze assurde che rendono gli uomini e le donne dipendenti?

Essere persona libera in Cristo e che crea legami di libertà non è facile. Occorre un continuo lavoro interiore su di sé, quel lavoro interiore che Gesù faceva ritirandosi da solo, allontanandosi dalle moltitudini per entrare in sé stesso, ascoltare il Padre, affinché la sua vita diventasse una risposta all’amore del Padre e non all’egoismo degli uomini. La libertà interiore come dono dello Spirito deve pagare il prezzo della solitudine. Gli uomini e le donne che incontro non sono, infatti, abituati a concepire sé stessi e a vivere la libertà in questo modo. Ci deve essere una continua attenzione a Te e agli altri: tutto deve costantemente essere rimesso nelle Tue mani per una trasformazione, per una divinizzazione. Niente posso mantenere chiuso nel mio egoismo perché va distrutto. Libertà è così docilità alla Tua Parola, ricerca quotidiana della Tua volontà, perché è la Tua volontà la fonte della libertà nuova e personale.
L’uomo cerca la realizzazione della propria libertà fuori di sé, soprattutto nel possedere (cose, persone, beni). L’uomo che non Ti conosce, si sente spinto da un bisogno interiore a cercare fuori di sé la propria realizzazione. Solo che non si accorge che facendo così diventa schiavo delle cose che possiede. Questo è il grande inganno. L’uomo capisce ciò, ma non ha il coraggio di fermarsi, perché il fermarsi, il mettersi in silenzio ad ascoltarsi, ad ascoltare la Parola di Dio gli sembra una perdita di tempo. In realtà la grande perdita di tempo è continuare nel cammino fuori di sé alla ricerca che spesso diventa disperata, della realizzazione della propria libertà. Che cos’è che ci ferma in questa pazza corsa verso la propria distruzione? Da una parte, può essere una crescente sensazione di vita che non mi lascia in pace e mi costringe a fermarmi, a pensare. Dall’altra è il bisogno di dare un senso totale alla mia vita. Questa esigenza di totalità, di radicalità è molto forte nelle persone più sensibili. È un’esigenza che spinge l’uomo ad accumulare: esperienze, situazioni, beni, ecc. Se è ben guidata, questa esigenza di radicalità, di totalità può condurre ad incontro radicale con il Signore.

Nessun commento:

Posta un commento