«Chiedi per te un
segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore» Is
7, 10-11).
Allora Maria disse: «Ecco
la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc
1,38).
Il cammino del cristiano può essere compreso all’interno di
quel percorso che va da Acaz a Maria. Acaz è il simbolo dell’umanità che
rifiuta il piano di Dio, che non ascolta la proposta del Signore, perché preferisce
i propri piani. Acaz è anche il simbolo dell’umanità che ha paura, che è
irretita dalle proprie paure e non accetta di lasciarsi aiutare ad aprirsi, ad
uscire da se stessa.
C’è un orgoglio originale nell’uomo e nella donna, che non
gli permette di vedere oltre alle proprie paure, un’umanità ingabbiata dall’istinto
di sopravvivenza. Per cogliere il senso profondo del Natale, della nascita del
Salvatore, occorre tenere presente questa situazione che descrive un aspetto
importante della condizione umana. Maria, al contrario, è il simbolo dell’umanità
che fa un cammino per liberarsi dalle paure e dalla forza dell’istinto di sopravvivenza.
Per questo cammino Maria si fa aiutare dalla sua intelligenza
e dalla sua libertà, che la conducono a interrogarsi, a spingere il pensiero
verso qualcosa di altro dalle sue percezioni immediate che la porterebbero a
rifiutare la novità a lei proposta. Il cammino di fede è dunque un passaggio
coraggioso che va da Acaz a Maria, dall’umanità chiusa in se stessa verso un’umanità
libera e intelligente che si apre alla novità che la vita gli presenta.
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