giovedì 20 novembre 2025

Quando il Mistero ci passa vicino

 




Una visita che sconvolge la storia

Paolo Cugini

 

 

 Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata (Lc 19,44).

Il tempo si sospende quando il Mistero si manifesta. Ogni attimo della storia umana può essere segnato da una visita che trasforma, illumina, scuote le fondamenta stesse dell’esistenza. Gesù è il Mistero che ha abitato la nostra terra, e la sua visita non è solo un evento passato, ma un avvenimento che chiama ancora oggi ciascuno di noi. In Lui, il Mistero si è reso vicino, raggiungibile, eppure sempre al di là di ogni nostra previsione. La domanda che attraversa i secoli si rinnova: saremo pronti a riconoscere la visita del Mistero? “Ecco, ti annuncio una grande gioia”, così risuona la voce degli angeli nella notte di Betlemme. L’annuncio è sempre carico di letizia, eppure non è mai scontato. La gioia vera nasce quando il cuore si apre all’imprevisto, quando si accoglie la visita come dono e non come disturbo. Prepararsi all’incontro con il Mistero significa dilatare la propria attesa, purificare lo sguardo, rendere la casa dell’anima degna di un Ospite inaspettato e caro. L’annuncio risveglia, scuote, ma chiede di essere abbracciato con una disponibilità nuova: “Beato chi non si scandalizza di me”.

Non si nasce pronti a riconoscere il Mistero. Il cammino verso l’incontro è intessuto di gesti, parole, esempi ricevuti da chi ci precede. Padri e madri, maestri e guide sono le pietre miliari di questa preparazione: attraverso la loro testimonianza, il Mistero si fa meno estraneo, diventa familiare, pur restando sempre altro. Sono loro che insegnano ad attendere, a domandare, a non accontentarsi del già visto. L’educazione ricevuta apre la strada all’incontro, ma occorre che ciascuno completi il cammino personalmente. Non basta sapere, occorre incontrare. Il Mistero si manifesta, ma spesso resta inosservato agli occhi distratti. Riconoscere significa lasciarsi interrogare, sostare davanti a ciò che sfugge ai nostri schemi. La conoscenza che nasce dall’ascolto sincero, dalla ricerca appassionata, conduce all’incontro: “Venite e vedete”, dice il Maestro. Solo chi si mette in gioco, chi si lascia coinvolgere, arriva ad intravedere il volto del Mistero. La sequela non è imitazione sterile, ma esperienza viva che continuamente rinnova la domanda: “Chi è costui che il vento e il mare gli obbediscono?”

Il fascino della visita si svela nel percorso che ciascuno è chiamato a compiere: ascoltare la parola, seguirne i passi, testimoniarne la presenza. L’ascolto è attenzione fedele, silenzio che accoglie. La sequela è decisione coraggiosa, scelta che coinvolge la vita. La testimonianza è luce che si diffonde, energia che contagia. In questo cammino si sperimenta l’esigenza radicale del Mistero: nulla può restare come prima, tutto deve essere riorientato. Eppure, proprio qui si trova la felicità più vera, quella che non teme le tempeste. Seguire il Mistero non è percorso comodo. Il cammino spirituale affascina perché promette una pienezza che altrove non si trova; esige perché domanda la conversione quotidiana, la fedeltà nella prova, la gioia persino nella fatica. La ricerca del Mistero richiede il coraggio di volerlo davvero, di lasciarsi cambiare. La bellezza di questo viaggio è nella scoperta continua di un volto che si svela e si nasconde, che chiama e sorprende, che invita e provoca.

Gerusalemme ha visto il Mistero, ma non l’ha riconosciuto. Il pianto di Gesù sulla città è il pianto di chi ama e non viene accolto. “Non hai riconosciuto il tempo della tua visita”, ammonisce il Vangelo. Questo errore si ripete ogni volta che il cuore si chiude, che la routine soffoca la sorpresa, che la presunzione impedisce l’accoglienza. Gerusalemme diventa così specchio e monito: non lasciamo che il Mistero passi senza essere visto, non perdiamo il dono perché troppo presi da altro.

Il Mistero continua a visitare la storia, a bussare alle porte della nostra vita. La gioia dell’annuncio interpella, la necessità della preparazione responsabilizza, la bellezza del cammino affascina e scuote. Ogni incontro con il Mistero è occasione di vita nuova, di risveglio profondo. Che questa visita non sia ignorata, che il fascino e l’esigenza del cammino ci conducano oltre la paura e la pigrizia. Prepariamoci, ascoltiamo, lasciamoci coinvolgere: solo così potremo riconoscere la visita del Mistero e accogliere la gioia che trasforma il cuore e il mondo.

 

Nessun commento:

Posta un commento