Paolo Cugini
“Stillate
cieli dall’alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e
produca la salvezza e germogli insieme la giustizia. Io, il Signore, ho creato
tutto questo” (Is 45,8). La giustizia come dono di Dio che, una volta
arrivata sulla terra, produce la salvezza. Dio è giusto è la sua giustizia,
quando è accolta, produce la salvezza. Domanda: salvezza da chi e da cosa? Nel
testo specifico la salvezza è riferita al popolo che opprime Israele, e quindi
è salvezza dal nemico (Babilonia). Dio è giusto perché salva. In questa
prospettiva la salvezza non è puro dono, ma esige anche lo sforzo dell’uomo: la
salvezza germoglia dalla terra che ha ricevuto la pioggia della giustizia.
“Andate
a dire a Giovanni ciò che avete visto e udito” (Lc 7, 22). Nel cammino di
evangelizzazione i gesti devono precedere le parole, affinché la Parola trovi
sostegno nei gesti compiuti da colui che evangelizza.
“Giovanni
mandò a dire al Signore: sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un
altro?” (Lc 7, 19). Come mai questa domanda di Giovanni Battista?
Probabilmente perché l’azione di Gesù non corrispondeva alle aspettative di
colui che avrebbe dovuto incarnare il messia atteso. Persino Giovanni dubita di
lui. Gesù si è presentato in un modo diverso dalle aspettative del popolo e,
questa diversità, ha provocato il dubbio. La risposta di Gesù è significativa perché
intende mostrare che il suo modo di essere presente nella storia degli uomini e
delle donne è in linea con le profezie (cita Isaia 61). Eppure, anche Giovanni
e il popolo conoscevano i profeti e le profezie messianiche: come mai questo
dubbio sull’identità di Gesù? Probabilmente perché, con il tempo, il nuovo
contesto storico caratterizzato dalla dominazione dei romani, aveva trasformato
le aspettative sul messia, trasformandolo in un liberatore dal nemico. Gesù non
si adegua alle pressioni, ma continua la sua missione fedele alla Parola. Gesù
incarna la profezia messianica che vedeva il messia come un messaggero di pace,
che trasformava le armi in strumenti per coltivare i campi. Gesù non rinuncerà
mai a questo compito di portatore di pace, al messaggio che la violenza non
risolve nulla, ma peggiora sempre la situazione. Il Vangelo è l’annuncio di
pace di Dio per gli uomini e le donne.
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