venerdì 12 giugno 2020

GUAI AGLI SPENSIERATI DI SION






Paolo Cugini

Guai a coloro che si sentono sicuri in Sion e a coloro che sono fiduciosi sul monte Samaria (Am 6,1). Sicurezza come situazione che ostacola la fede, che esige la capacità di convivere nell'inquietudine. Insicurezza, incertezza sono l’ambiente di cui si nutre la fede. In questo senso la situazione di ricchezza non aiuta allo sviluppo della fede, della fiducia in Dio, perché le persone ricche si abituano a porre la loro fiducia nelle cose materiali, nel denaro. A che serve Dio quando hai tutto (o pensi di averlo)? Perché invocare Dio quando hai tutto ciò che ti serve per vivere? Lo stile di vita spensierato dei ricchi non permette loro di cogliere la realtà delle cose, vale a dire, l’ingiustizia in tante persone sono immerse.

Guai a color che coloro che giacciono su letti d’avorio e sono sdraiati sui loro divani, che mangiano agnelli del gregge e vitelli della stalla, che canticchiano al suono dell’arpa (Am 6, 4-5). Viene ribadita la stessa idea. Nella vita gaudente e spensierata si rischia di dimenticare l’ingiustizia, coloro che vivono condannati nella povertà dovuta dall'ingiustizia subita. Questa dimenticanza che dice di una disuguaglianza profonda, sarà punita.

Ma non soffrono per la rovina di Giuseppe (Am 6,6). Questo è il motivo della condanna della ricchezza, della vita spensierata: la dimenticanza di chi soffre, della situazione reale d’ingiustizia in cui vive il Paese.

La vita sobria va scelte per mantenere costantemente il cuore attento alla realtà circostanza. La spensieratezza addormenta l’anima, che diventa incapace di sentire, di patire con gli altri.

1 commento:

  1. Guardiamo spesso a chi sta meglio di noi e ne proviamo invidia,ci infastidisce accorgerci di chi sta peggio e vive in povertà e provando a "patire con" ci rattristiamo perché ci immedesimiamo.Non avevo mai riflettuto pensando che le insicurezze e incertezze rafforzino la fede,io vedo che aumentano la tristezza che si contrappone al desiderio che il Signore ha di saperci gioiosi e gioire nelle diverse povertà non è cosa da tutti...
    La spensieratezza di cui parli,don Paolo,mi sembra di capire corrisponda all'indifferenza alle diseguaglianze
    Più sono/siamo concentrati sul nostro benessere più ci infastidisce guardare chi vive nell'ingiustizia perché può ricordarci che attraverso quella povertà siamo passati anche noi e non la vogliamo più ricordare.
    Allora comprendo che la ricchezza anestetizza la sensibilità al prossimo più in difficoltà,allora comprendo l'importanza di uno stile di vita sobrio anche se non si hanno alternative a questo tipo di vita,anche dove non scelgo,allora comprendo che anche il sogno di vivere nel benessere e nella ricchezza può allontanare dalla fede e dalle opere di carità
    Grazie don Paolo per questa riflessione

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