domenica 26 maggio 2019

CHE COSA SIGNIFICA LA MORTE DI GESÙ?




Meditazioni bibliche dal diario del 2003

Paolo Cugini

 La morte di Gesù ha voluto dire prima di tutto che per formare una coscienza cristiana ci vuole molto tempo. La gente che lo ha applaudito è la stessa che ha chiesto la sua morte. E anche i discepoli che hanno seguito Gesù per tre anni, nell’ora della prova sono fuggiti. Ciò non significa solo che ci vuole del tempo per formare una coscienza: è necessaria un’altra cosa. Di fatto la morte di Gesù, il formatore per eccellenza, mostra che il formatore deve morire. Certamente si deve intendere questa morte in senso spirituale, ma l’indicazione è questa. Il formatore non può parlare di umiltà se lui stesso non muore al suo orgoglio; non può parlare di libertà se lui non muore al suo egoismo. Non può parlare di amore se è ancora schiavo dei sentimenti umani come invidia e gelosia. Chi annuncia il Vangelo annuncia la morte del peccato che deve essere visibile, per questo è possibile, nell’annunciatore.

La morte di Gesù pone anche un interrogativo: perché Gesù è morto? La risposta è una sola: per motivi politici. Ha smascherato la corruzione del potere religioso e politico del tempo. Gesù ha cominciato la sua opera predicando in una maniera semplice, mostrando il senso autentico della legge. È chiaro che, in questo modo, chiamava di impostori i capi del popolo, mostrando come la loro sapienza in realtà era un modo per mantenere i propri interessi. Gesù ha mostrato con la sua vita che ciò che Dio vuole da noi non è una religione che deve rimanere chiusa tra le pareti del tempo, ma deve produrre vita. La religione autentica è uno stile di vita, un modo di essere che lotta affinché la giustizia sia realizzata, la pace instaurata. È chiaro che questa vita che viene da Dio dà fastidio al mondo di morte che Satana costruisce per mezzo dei suoi servi che tessono lacci di corruzione, ingiustizia. Cristo ha smascherato l’impostura di Satana che si era annidata fin dentro il tempio, addirittura servendosi dei capi religiosi.

2 commenti:

  1. Chiarisci così ancora una volta diffefenza tra religione e fede,tra apparire ed essere,tra fede senza sporcarsi le mani e fede intessuta dalle opere e con l'esempio,tra vita e vita accanto e con Gesù

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  2. Ancora oggi, all’ombra del Tempio, i falsi profeti si mescolano ai veri pastori per ingannare e confondere, corrompere ed irretire, mistificare e carpire...

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