Paolo Cugini
Chi avesse un’idea troppo alta di sé,
il Vangelo di oggi lo sistema per bene. Il Signore ci ricorda che siamo dei
servi inutili, nel senso che quello che abbiamo fatto o facciamo, lo potrebbe
fare un altro. Nessuno è insostituibile anche perché, come diceva quel tale, i
cimiteri sono pieni di gente indispensabile. Questo discorso ci vuole invitare
a considerare il valore della nostra esistenza non per le cose che facciamo o
produciamo, ma per la nostra relazione con il Padre. Se siamo e valiamo
qualcosa è perché siamo figli e figlie di Dio e, di conseguenza, siamo amati
dal Padre.
Se la nostra esistenza si fonda su questa relazione vitale, allora
vivremo sereni e felici. Se invece, il rapporto con il Signore ci sembra poca
cosa, vivremo nello stress di dover riempire la nostra vita di cose, persone,
impegni. È il rapporto con il Signore che ci conduce a scoprire che il tesoro
della nostra vita, lo spazio della nostra salvezza sta nel nostro vissuto
quotidiano, con le persone che il Signore ci pone accanto.
Viviamo, allora, il
presente con riconoscenza per quello che il Signore ci dona, perché è nel
presente della nostra vita che incontriamo il cammino che ci conduce a Lui.
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