sabato 1 novembre 2025

BEATI VOI

 



Paolo Cugini


 Beati voi (Lc 5,3)

Nel silenzio dell’alba, quando il mondo sembra ancora trattenere il respiro prima di immergersi nella corsa della giornata, risuonano le parole antiche e sempre nuove di Gesù: “Beati voi”. Parole che scendono come rugiada dalle altezze, portando con sé una benedizione che cambia il volto delle cose. Accogliere questa benedizione che viene dall’alto non è solo un atto di fede, ma un immergersi in una sorgente che dà un senso positivo alla giornata, un balsamo che trasforma la sofferenza in speranza.

Le parole di Gesù non sono semplici suoni; sono carezze, sono abbracci invisibili che si posano sull’umanità che soffre. La sua voce si fa eco nei cuori feriti, raccontando di uno sguardo d’amore che desidera lenire le piaghe, che si tuffa nel dolore per portare conforto. In esse si rivela un pensiero che cerca il bene, che soffre con chi soffre, che vuole trasmettere vita e pace là dove sembra regnare la desolazione.

Beati voi. Un’affermazione che non conosce confini, perché la benedizione di Gesù nasce dal soffio di vita iniziale, quell’alito divino che percorre i secoli e non si arresta dinanzi alle barriere dell’indifferenza e dell’ingiustizia. L’amore che si annida in queste parole viene da lontano, da una sorgente che non si esaurisce mai.

Le parole di benedizione sono forza per i deboli, mano tesa per chi è caduto lungo il cammino. Sono luce nelle notti della solitudine, compagnia nei sentieri della povertà, speranza nei deserti dell’esclusione, balsamo nel flagello dell’emarginazione. Gesù si avvicina a chi sta per soccombere sotto il peso delle ingiustizie, e pronuncia una parola che cambia tutto: Beati!

In queste poche sillabe si nasconde una presa di posizione netta e radicale: il Mistero della vita piena e dell’amore vero rivelato in Gesù si schiera sempre dalla parte degli esclusi, dei dimenticati, di coloro che il mondo abbandona ai margini. È come se, davanti alle porte chiuse, il Messia sussurrasse: “Non sentitevi abbandonati, perché io, il Signore della storia, sono con voi per rialzarvi.”

A voi, fratelli e sorelle che vivete nell’afflizione, il Verbo non dice di preoccuparvi. Promette invece di essere sempre al vostro fianco, presenza silenziosa ma reale, capace di consolare e ridonare forza. C’è una fonte di amore eterno che solo il cuore afflitto può percepire, perché gli è stato promesso da Colui che non mente: Beati voi.

Questa benedizione non è una fuga dal dolore, ma il coraggio di attraversarlo con la certezza che qualcuno cammina accanto, che la dignità degli ultimi è custodita da uno sguardo divino. Beati voi: non è solo una parola, ma una profezia che attraversa l’oggi e apre le porte a una speranza che non delude. In un mondo spesso disattento, l’annuncio di Gesù è una rivoluzione silenziosa: il soffio di vita che non si arrende, che rialza, che porta nuova luce. E chiunque si senta povero, escluso, afflitto, può lasciarsi raggiungere da questa benedizione che viene dall’alto, accogliendola come un dono che trasforma le tenebre in giorno, perché beati voi è il canto di chi sa vedere oltre le lacrime, oltre le ingiustizie, oltre il tempo.

Che ogni cuore oppresso possa sentire oggi la carezza di queste parole, perché il sereno si chiama benedizione, si chiama amore, si chiama vita che non muore.