BOCCA DI MAGRA 1-3 GIUGNO
VENITE E VEDRETE: GIOVANNI 1, 35-39
Suor Fabrizia Giacobbe
Sintesi: Paolo Cugini
Questo testo si apre e si chiude con
due annotazioni di carattere temporale. Il Vangelo di Giovanni ci parla di giorni, di ore,
dello scorrere del tempo che costituisce la storia del mondo. Narrazione di un
tempo nuovo. È lo scorrere del tempo che è la nostra vita, che possiamo vivere
in modo nuovo. Gesù vuole che viviamo intensamente il nostro tempo. Per questo
dobbiamo dare un senso alla vita.
Occorre aprirsi ai passaggi di Dio sulla
nostra esistenza. Tenere il cuore aperto al signore che passa nella nostra
vita. Passa oggi e passa dove siamo. Gesù si fa presente dove siamo. Gesù è
colui che ci rivela il volto di Dio. L’agnello di Dio è un richiamo alla
Pasqua. Dio vuole la nostra vita e la nostra liberazione: è questo il messaggio
pasquale per eccellenza. Il modo per dare la vita è consegnarla. Richiamo a
Isaia. Gesù ci dice che il dono della vita è quello che rende la vita
pienamente umana.I due discepoli seguono Gesù. Parole dette da altri, in
questo caso Giovanni Battista, provocano il cammino di fede, il cammino dei
discepoli.
Grati alla Chiesa perché continua ad
indicarci l’agnello di Dio. I discepoli si muovono perché intuiscono che c’è
qualcosa in Gesù.
Che cosa cercate? È la domanda centrale. La prima
parola di Gesù nel Vangelo di Giovanni è una domanda. Dio è interessato a farci
venire fuori così come siamo. Che cosa stiamo cercando? In che direzione stiamo
camminando? Siamo sollecitati a lasciarci interrogare. Importante è andare a
fondo. Giovanni pensa che come discepoli siamo chiamati ad essere discepoli
adulti. Per questo è importante che ci chiediamo: che cosa cerchiamo? Nel Nuovo
Testamento c’è molta gente che cerca Gesù. Qui il Vangelo ci dice che se cerchiamo
la gioia, la libertà, una capacità di amare in modo gratuito, la vita
autentica, allora possiamo seguire il Signore.
La risposta di Dio è più grande dei
nostri desideri.
Il Vangelo ci dice che Gesù è il pane della vita, la luce. I discepoli
rispondono: maestro dove abiti? È una domanda che vuole dire il desiderio
di casa, di famiglia, di relazioni vere nelle quali qualcuno può essere se
stesso. È desiderio di relazione. Alla fine ciò che cerchiamo davvero è
qualcuno, qualcuno da amare. Desiderare per gli altri la stessa libertà che
desideriamo per noi.
Venite e vedrete. Venite è un invito che è segno di
piena accoglienza rivolto a chiunque in qualsiasi situazione. A volte il NT ci
dice che Gesù chiede anche di entrare. Dio abita là dove lo si lascia entrare. Vedrete:
voi vedrete solo dopo essere venuti. Occorre buttarsi nel cammino anche se non
sappiamo dove va a finire. L’importante non è la meta, ma la strada. L’importante
è la scelta della strada. Non c’è un programma. La fede non è un calcolo, ma
follia, fantasia di Dio. Non è assicurazione, ma rischio. Il rimanere con cui
si chiude il testo è un nuovo inizio, un nuovo cammino.
Quattro del pomeriggio. È la fine di un giorno e l’inizio
di un altro. Dio ha una sola paura: che i nostri desideri siano troppo piccoli.
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